Gli interventi sugli edifici devono essere preceduti da un rilievo dei materiali, delle tecniche costruttive impiegate e dello stato di conservazione, da restituirsi in scala 1:100 o di maggiore dettaglio, accompagnato da una relazione che descriva lo stato di fatto in modo approfondito e da esauriente documentazione fotografica.
Il rilievo di un edificio interessa l’aspetto geometrico e quello strutturale. Il rilievo strutturale, in particolare, fornisce le caratteristiche costruttive, strutturali e materiche, nonché lo stato di conservazione, il quadro fessurativo e deformativo dell’edificio e si articola in quattro punti fondamentali: la classificazione dei materiali (l’indicazione dettagliata dei tipi di materiale utilizzati per ogni singola tipologia costruttiva), la tipologia degli elementi strutturali (l’individuazione delle tipologie costruttive con particolare attenzione alle modalità di assemblaggio dei singoli elementi), le modalità di esecuzione (la segnalazione del rispetto della regola d’arte nell’esecuzione dell’opera e di ogni parte di essa e, eventualmente, l’individuazione delle principali carenze d’esecuzione) e il quadro dei dissesti (il rilievo del degrado dei materiali e il rilievo del quadro fessurativo e deformativo, con individuazione, ove possibile, delle cause), la regola che ne sovrintende l’aggregazione e le dimensioni caratteristiche.
A scopo di indirizzo, si indicano gli elementi di conoscenza richiesti per i diversi elementi costitutivi.
1. Fondazioni: l’analisi deve utilizzare saggi fondali, sia sulla parte esterna che sulla parte interna delle murature perimetrali quando le condizioni lo consentono, individuare il tipo e le caratteristiche del terreno, le caratteristiche dimensionali e materiche, la qualità dell’esecuzione e lo stato di conservazione, il tipo (continuo o discontinuo), la collocazione degli elementi fondali, la presenza di locali interrati o seminterrati.
Per quanto riguarda il quadro dei dissesti: la presenza di lesioni, degrado del materiale e umidità, anche in relazione alle condizioni e allo stato di conservazione degli elementi verticali in prossimità delle fondazioni, la presenza e lo stato di vespai, scannafossi, gattaiolati o simili e di sistemi di smaltimento delle acque piovane e fognarie.
2. Strutture verticali continue e puntiformi: per la valutazione dei materiali utilizzati, delle dimensioni e della consistenza degli elementi e delle modalità costruttive è possibile fare ricorso a saggi superficiali o nello spessore di limitate dimensioni, quali ad esempio la rimozione dell’intonaco.
Il rilievo deve indicare: le caratteristiche dei materiali utilizzati (se possibile includendo informazioni sul tipo di malta), il tipo (continuo o discontinuo), una classificazione nel caso di elementi portanti di dimensioni molto diverse, il tipo di elementi murari, la modalità di esecuzione, il quadro del degrado e dei dissesti (lesioni, localizzate o diffuse, fuori piombo, spanciamenti, espulsione di materiale, presenza di umidità, forme di degrado superficiale o interno).
3. Strutture orizzontali piane (solai, terrazze, balconi): il rilievo deve indicare il materiale utilizzato sia nell’orditura portante sia negli elementi dell’impalcato; il tipo (in legno con tavolato o con pianelle, con struttura in acciaio - specificando il tipo di travi - con voltine, a volterrane, con tavelle, in latero-cemento, ecc.), specificando le dimensioni dei singoli elementi dell’orditura e gli interassi; le modalità di esecuzione con riferimento alla regola d’arte; il quadro dei dissesti (degrado dei materiali, posizione e andamento delle lesioni, presenza di deformazioni o cedimenti, anche localizzati).
4. Strutture orizzontali voltate: il rilievo deve indicare il materiale utilizzato, specificandone la pezzatura, le dimensioni e la modalità di messa in opera, se visibile, (apparecchiatura a coltello, a foglio, ecc.); il tipo (a botte, a crociera, a padiglione, ribassata, a tutto sesto, ecc.), specificandone le dimensioni in pianta e lo spessore in chiave e alle reni, l’altezza alle imposte e in chiave, la presenza e l’entità del riempimento; le modalità di esecuzione con riferimento alla regola d’arte; il quadro dei dissesti (posizione e andamento delle lesioni in chiave, alle reni, lungo i costoloni, parallele alla linea d’imposta, ortogonali alla linea d’imposta..., la presenza di deformazioni o cedimenti).
5. Strutture di copertura: il rilievo deve indicare il materiale utilizzato sia nell’orditura portante sia negli elementi dell’impalcato; il tipo (in legno con tavolato o con pianelle, con struttura in acciaio - specificando il tipo di travi, in latero-cemento...), specificando le dimensioni dei singoli elementi dell’orditura, gli interassi, il tipo di azione esercitata da questi sulla struttura sottostante (spingente o a spinta eliminata) e la presenza o meno di elementi di cordolatura o di tirantatura; le modalità di esecuzione con riferimento alla regola d’arte; il quadro dei dissesti (degrado dei materiali, presenza di lesioni tra gli elementi dell’impalcato, negli elementi dell’orditura e di deformazioni o cedimenti, anche localizzati), la presenza e lo stato di sistemi di coibentazione o impermeabilizzazione.
6. Strutture di collegamento verticale: il rilievo deve indicare il materiale utilizzato per la realizzazione, il tipo con riferimento agli elementi portanti e alla loro connessione con le strutture adiacenti; le modalità di esecuzione con riferimento alla regola d’arte, il quadro dei dissesti (degrado dei materiali, presenza di lesioni e di deformazioni o cedimenti). Per quanto riguarda gli ascensori deve esserne indicato il tipo e la relazione con gli elementi strutturali dell’edificio, al fine di individuare le relazioni tra il funzionamento ed eventuali dissesti.
7. Elementi di presidio statico: è necessario accertarne l’efficacia, anche mediante indagini distruttive. Devono essere indicati: materiali, tipo e dimensioni, queste ultime da comparare con le esigenze statiche attuali.
8. Pareti non portanti: per le pareti non portanti devono essere fornite le informazioni relative ai materiali, alle modalità di messa in opera (anche in relazione al collegamento o alla posizione rispetto agli elementi strutturali vicini) e soprattutto al quadro dei dissesti, con particolare attenzione per il degrado. Deve essere accertata l’assenza di funzioni strutturali delle pareti non portanti.
9. Controsoffittature: il rilievo delle controsoffittature deve evidenziare materiali, tecniche esecutive, presenza di decorazioni e stato di conservazione.
10. Superfici parietali esterne: nel caso di superfici intonacate devono essere indicati materiali e modalità di esecuzione dell’intonaco; nel caso di superfici faccia a vista devono essere indicati i materiali, l’apparecchiatura degli elementi lapidei e la presenza di discontinuità nell’apparecchiatura.
11. Elementi decorativi: la presenza di elementi decorativi deve essere segnalata anche con rilievo fotografico, indicando materiali e posizione.
12. Aperture, intese come soluzioni di continuità della cortina muraria: il rilievo deve indicare tipo e posizione, la modalità esecutiva di stipiti, architrave e davanzale con riferimento alla regola d’arte, il quadro dei dissesti (presenza di lesioni d’angolo a 45°, di lesioni verticali in corrispondenza dei maschi murari e al centro della luce), elementi decorativi, materiali e modalità di esecuzione delle mostre.
13. Infissi, serramenti, sistemi di oscuramento, ringhiere, inferriate: il tipo e i materiali devono essere indicati nella relazione riportandone lo stato di conservazione e la presenza di elementi chiaramente estranei al lessico tradizionale.
14. Elementi non strutturali della copertura: il rilievo deve indicare materiali e tecniche del manto di copertura, nonché di comignoli, abbaini, torrette... il tipo di sottogronda, la presenza di pluviali, docce, scendenti.