1. Il materiale più impiegato per la realizzazione delle murature del centro antico di Pesaro è il laterizio, con spessori interamente in mattoni e misti in mattoni e pietrame appena sbozzato o ciottoli. Gli spessori sono abbastanza consistenti; 60 centimetri e oltre, specie dove al paramento esterno in laterizio è stato affiancato un paramento in pietrame o misto, sul lato interno. Nonostante la presenza di murature realizzate per accostamento di paramenti distinti, non efficacemente connessi nella profondità del muro, non si rilevano ricorrenti fenomeni di instabilità. La qualità delle murature è discreta e si rinvengono sovente accorgimenti costruttivi a regola d’arte, quali cantonali in mattoni o in arenaria e tiranti metallici. Oltre che eliminare il degrado è necessario effettuare una efficace e periodica protezione delle murature, soprattutto dall’azione degli agenti atmosferici, senza tralasciare le manutenzioni periodiche, sia di murature con paramento faccia a vista, sia di murature dotate di rivestimento. La funzionalità degli elementi di presidio esistenti (catene) deve essere verificata e, in caso di necessità, si deve procedere alla sostituzione.
Nei nuclei esterni le murature sono in laterizio, in pietrame e laterizio, oppure interamente in pietra, a seconda della reperibilità del materiale lapideo. In generale la tecnica di realizzazione è soddisfacente, con accorgimenti per migliorare il funzionamento statico, quali speroni nelle situazioni di pendio, catene e cantonali ben ammorsati. Il problema più frequente è la mancanza di manutenzione legata all’abbandono o al sottoutilizzo.
Negli edifici rurali è frequente l’uso di pietrame, anche misto a laterizio, con conci le cui dimensioni e regolarità dipendono dalla reperibilità. Negli edifici della valle del Foglia e negli edifici più recenti è frequente l’uso del solo laterizio. Alcuni edifici rurali e dei nuclei esterni presentano murature a sacco, di notevole spessore, ma con scarso collegamento tra i due paramenti esterni, con problemi di spanciamento del paramento più caricato.
In linea generale gli interventi dovranno utilizzare materiali con caratteristiche fisico-chimiche e meccaniche analoghe e comunque il più possibile compatibili con quelle dei materiali in opera evitando, di norma, la demolizione di parti edilizie di valore storico artistico o che costituiscono documento delle trasformazioni del manufatto. Gli interventi devono mirare a far recuperare alle pareti continuità e resistenza, realizzando gli opportuni ammorsamenti, qualora mancanti. Inoltre, dovrà essere data la preferenza ad incatenamenti e collegamenti perimetrali puntuali rispetto a tecniche che prevedono, indistintamente, l’inserimento di cordoli in breccia che comportano tagli continui nelle murature. La realizzazione di nuove aperture nelle pareti verticali o la modifica di quelle esistenti (nei limiti e con le prescrizioni delle norme di carattere generale) dovranno garantire la presenza di idonei maschi murari per un appropriato trasferimento dei carichi al terreno.
2. Manutenzione straordinaria:
- rinzaffature di malta di calce, comunque con caratteristiche compatibili con quelle del supporto murario;
- risarcitura di lesioni con malta di calce o malta cementizia antiritiro;
- iniezioni di malta cementizia non armata, per il rinforzo localizzato della muratura (in corrispondenza dell’orditura principale degli orizzontamenti, alle spalle delle aperture, in corrispondenza dei capochiave dei tiranti,...);
- ripresa della muratura in corrispondenza di vuoti tecnici (condotti, canne fumarie, impiantistica,...) o di aperture preesistenti con muratura di pietrame a conci regolari o di mattoni (solo in edifici intonacati);
- rifacimento di porzioni limitate della muratura, in presenza di segni di degrado o di dissesto, con la tecnica del cuci-scuci, con muratura di pietrame a conci regolari o di mattoni (solo in edifici intonacati);
- realizzazione di sistemi di protezione volti all’eliminazione dell’umidità (vespai, scannafossi, intercapedini, drenaggi, contropareti, piccole aperture di areazione);
- realizzazione di sistemi per l’allontanamento delle acque piovane e di scolo;
- realizzazione di aperture nelle strutture interne per prese d’aria, porte e vani di comunicazione.
3. Risanamento conservativo:
- consolidamento con iniezioni di malta di calce o cementizia;
- consolidamento con incamiciature di intonaco di malta cementizia, con armatura metallica (reti elettrosaldate) o plastica, opportunamente collegata al supporto murario esistente;
- consolidamento della muratura dei cantonali e degli incroci con l’inserimento di elementi di ammorsamento in pietra o in laterizio e di elementi metallici (cravatte, grappe,...);
- inserimento di elementi metallici (catene) all’interno dei muri maestri, volti a incrementare la connessione della scatola muraria;
- inserimento di cordoli per il collegamento degli elementi della scatola muraria prescrivendo che quelli in c.a. potranno essere impiegati purché non sia alterata la situazione statica della muratura e a condizione che ne sia dimostrata chiaramente l’efficacia;
- consolidamento della muratura di stipiti e architravi con l’inserimento di elementi di ammorsamento in pietra o in laterizio;
- inserimento di architravi in legno o in acciaio;
- sostituzione di muratura degradata o interessata da fenomeni deformativi (fuori-piombo, spanciamento), utilizzando la tecnica del cuci-scuci, con muratura di pietrame a conci regolari o di laterizio;
- realizzazioni di setti o pareti in calcestruzzo armato affiancate e collegate alle murature esistenti nei casi di interventi che interessano muri in comune con edifici che non sono oggetto di lavori quando è dimostrata l’impossibilità di un loro recupero o sostituzione (vedi il caso di murature “a sacco”).
4. Ristrutturazione Vincolata e Ristrutturazione:
- consolidamento con iniezioni di malta di calce o cementizia;
- consolidamento con incamiciature di intonaco di malta cementizia, con armatura metallica (reti elettrosaldate) o plastica, opportunamente collegata al supporto murario esistente;
- consolidamento della muratura dei cantonali e degli incroci con l’inserimento di elementi di ammorsamento in pietra o in laterizio e di elementi metallici (cravatte, grappe,...);
- inserimento di elementi metallici (catene) all’interno dei muri maestri, volti a incrementare la connessione della scatola muraria; consolidamento della muratura di stipiti e architravi con l’inserimento di elementi di ammorsamento in pietra o in laterizio; inserimento di architravi in legno, in acciaio, in laterizio armato o in calcestruzzo armato;
- sostituzione di parti anche estese di muratura degradata o interessata da fenomeni deformativi (fuoripiombo, spanciamento), utilizzando la tecnica del cuci-scuci, con muratura di pietrame a conci regolari o di laterizio;
- inserimento di elementi di collegamento della scatola muraria, con tecnologie anche diverse da quelle tradizionali, quali cordoli in legno, muratura armata, acciaio e in c.a..
Divieti. Sono vietati:
- iniezioni armate su murature non realizzate in pietra da taglio;
- interruzione della continuità strutturale in prossimità di zone vulnerabili della scatola muraria;
- sostituzione di pareti in muratura con strutture portanti continue o puntiformi in c.a.;
- eliminazione diffusa degli elementi verticali portanti per realizzare grandi superfici libere.