1. Le coperture sono generalmente a falde inclinate e con struttura portante in legno, sia nel centro antico sia nei nuclei esterni e negli edifici rurali; l’uso di coperture piane negli edifici in muratura non appartiene al lessico costruttivo del centro antico ed è attribuibile per lo più a interventi risalenti a periodi successivi alla costruzione. La struttura lignea delle coperture è costituita da travi e travetti, i quali di solito fungono anche da buttafuori della gronda. Sopra i travetti era consuetudine impiegare un tavolato ligneo sul quale distendere il manto di copertura. Nel caso di coperture a grande luce o in edifici di pregio venivano impiegate le capriate in legno. I dissesti delle strutture di copertura sono attribuibili alla mancanza di manutenzione.
In epoche recenti le strutture lignee sono state sovente sostituite con strutture in latero-cemento, con o senza la realizzazione del cordolo di sommità. Queste sostituzioni sono particolarmente evidenti nei nuclei esterni e negli edifici rurali, anche se sono frequenti anche nel centro antico, specie negli edifici minori.
In linea generale i tetti in legno, anche in considerazione del loro ridotto peso proprio, dovranno essere conservati, ovvero sostituiti con nuove strutture con caratteristiche analoghe a quelli esistenti evitando comunque, interventi che comportino formazione di elementi eccessivamente rigidi rispetto alla muratura sottostante. Di norma vanno esclusi i cordoli in cemento armato, per la diversa rigidezza che essi introducono nel sistema e per l’impatto che producono. Ove i tetti presentino orditure spingenti, la spinta deve essere compensata e deve essere posta attenzione a verificare ed accentuare il ruolo di connessione reciproca tra murature contrapposte svolto dalle orditure del tetto. Tale connessione può essere realizzata attraverso cordoli opportunamente connessi sia alle murature che alle orditure del tetto.
2. Manutenzione straordinaria:
- riparazione e consolidamento localizzato degli elementi dell’orditura principale e secondaria nel rispetto delle tecnologie originarie;
- aumento del numero degli elementi dell’orditura secondaria, al fine di migliorare la distribuzione dei carichi e il comportamento statico, sia locale che dell’intera struttura;
- irrigidimento per mezzo del miglioramento delle connessioni degli elementi costituenti le orditure principale e secondaria e l’impalcato;
- inserimento di elementi di distribuzione in corrispondenza dei punti di appoggio degli elementi dell’orditura principale sulle murature d’ambito;
- rifacimento dello strato di sottomanto, utilizzando tavolato in legno o tavelle;
- rifacimento parziale degli elementi dell’orditura principale e secondaria, utilizzando tecnologie e materiali uguali a quelli esistenti;
- realizzazione di sistemi di protezione volti alla impermeabilizzazione e all’isolamento termico e acustico;
- realizzazione dei sistemi di smaltimento delle acque piovane.
3. Risanamento conservativo:
- incremento del numero degli elementi dell’orditura principale e modifica della loro posizione, al fine di migliorare la distribuzione dei carichi e il comportamento statico sia locale che dell’intera struttura;
- consolidamento diffuso degli elementi dell’orditura principale e secondaria nel rispetto delle tecnologie originarie;
- inserimento di elementi lignei e metallici (catene), volti all’eliminazione delle azioni spingenti e a incrementare la connessione della scatola muraria;
- inserimento di elementi metallici (grappe, tirafondi, tiranti,...) di ancoraggio alle murature perimetrali, volti a incrementare la connessione della scatola muraria;
- inserimento di cordoli di collegamento degli elementi della scatola muraria prescrivendo che quelli in c.a. potranno essere impiegati purché non sia alterata la situazione statica della muratura e a condizione che ne sia dimostrata chiaramente l’efficacia;
- rifacimento totale degli elementi dell’orditura principale e secondaria con mantenimento delle tecnologie esistenti;
- sostituzione degli elementi dell’orditura principale e secondaria con elementi in legno, anche lamellare;
- rifacimento della tipologia originaria con mantenimento delle tecnologie esistenti;
- sostituzione della tipologia originaria con una copertura a struttura in legno, anche lamellare;
- sostituzione degli elementi dell’orditura principale e secondaria con elementi in acciaio, con esclusione della zona A nel sub-sistema R2;
- sostituzione della tipologia originaria, utilizzando una tipologia con struttura portante in acciaio, con esclusione della zona A nel sub-sistema R2.
4. Ristrutturazione Vincolata e Ristrutturazione:
- consolidamento diffuso degli elementi dell’orditura principale e secondaria nel rispetto delle tecnologie originarie;
- inserimento di elementi lignei e metallici (catene), volti all’eliminazione delle azioni spingenti e a incrementare la connessione della scatola muraria;
- inserimento di elementi metallici (grappe, tirafondi, tiranti,...) di ancoraggio alle murature perimetrali, volti a incrementare la connessione della scatola muraria; inserimento di elementi di collegamento della scatola muraria, con tecnologie anche diverse da quelle tradizionali, quali cordoli in muratura armata, in acciaio e in c.a.;
- sostituzione degli elementi dell’orditura principale e secondaria, anche con tecnologie diverse da quelle esistenti;
- sostituzione della tipologia originaria, anche con tecnologie diverse da quelle esistenti.