Art:4.2.5.12-Ambito V3.3: versanti a nord-est



1. Nei versanti dei crinali secondari del Genica le condizioni di esposizione a nord-est e l’acclività hanno favorito l’interruzione delle pratiche agricole e la presenza di aree con copertura vegetazionale naturale.
2. Queste aree realizzano la connessione tra il serbatoio di naturalità di carattere locale, crinale del Genica e l’ambiente di fondovalle attraverso la trama dei corridoi ecologici.
3.In questo ambito saranno favoriti gli interventi di manutenzione finalizzati alla protezione ed al consolidamento del suolo, nonché alla tutela e potenziamento della trama dei corridoi ecologici.
4. Nelle aree coltivate e nelle aree di ex coltivo è obbligatoria la manutenzione delle strutture di sistemazione del suolo, in particolare dei ciglionamenti, mantenendo la pendenza costante del ripiano verso valle e delle linee (canalette, impluvi) di deflusso delle acque meteoriche e le scarpate con copertura erbacea od arbustiva.
Nei casi in cui si manifestano fenomeni di erosione o di instabilità si deve procedere ad interventi sui fronti della scarpata attraverso impianti anche temporanei di specie pioniere tappezzanti, con funzioni di consolidamento.
6. Sui versanti più acclivi e nelle stazioni meno favorevoli, è previsto il rimboschimento con specie autoctone, tenendo comunque conto della minore fertilità del suolo e della maggiore sensibilità al dissesto dei terreni in pendenza. In questi casi si potrà ricorrere all’introduzione di specie rustiche e preparatorie, soprattutto arbustive. Saranno possibili inoltre interventi di arboricoltura da legno con latifoglie pregiate.Eventuali interventi di rimboschimento naturalistico da realizzare sulla falesia del Colle Ardizio dovranno essere preceduti da indagini specialistiche in ragione della particolarità del sito e della forte diffusione attuale di specie arboree ed arbustive infestanti.
7. Il Piano prevede l’inserimento, prevalentemente lungo i percorsi pedonali e ciclabili, di nuove siepi e nuove fasce boscate, allo scopo di ripristinare una rete di corridoi indispensabile per la corretta fruizione dell’ambiente rurale e per il riequilibrio biologico del territorio.
8. L’impianto di nuovi filari è previsto laddove questi corrono il rischio di estinzione. In questo caso si prevede l’utilizzo esclusivo di specie spontanee dotate di buona rusticità, in aderenza con le caratteristiche ecologiche e fitogeografiche della fascia climatica del territorio comunale e si privilegia una disposizione spaziale che tiene conto della vicinanza, connessione e densità degli elementi per favorire gli scambi tra i vari elementi del paesaggio.
9. Scelta delle specie: dal catalogo della vegetazione potenziale e dal catalogo della tradizione rurale.