Art:4.2.5.8-Ambito V2.3: fondovalle dell’Arzilla



1.I margini del bosco ripariale dovranno essere protetti favorendo interventi di potenziamento e miglioramento delle cenosi igrofile e la creazione di fasce di arbusteto con funzione di filtro, al fine di evitare ingerenze antropiche che possano danneggiare la formazione boschiva. Saranno consentiti solamente i tagli colturali tendenti al riequilibrio fra specie a rapido accrescimento e specie a lenta crescita. Nei tratti in cui la fascia vegetazionale ripariale risulta essere mancante o insufficiente, anche al fine di proteggere la campagna circostante dalle piene dovrà essere favorita la realizzazione di una fascia di pertinenza di spessore pari ad almeno 10 m utilizzando specie igrofile (erbacee arbustive ed arboree) disetanee con impianto irregolare.
2. Nelle fasce di margine tra le formazioni boschive e le aree urbanizzate e coltivate dovranno essere attuati interventi di potenziamento degli arbusteti e cespuglieti utilizzando le specie arbustive autoctone, ed escludendo l’introduzione delle specie esotiche (cfr. Catalogo della vegetazione potenziale ). Nelle aree eventualmente abbandonate dall’agricoltura, dovranno essere assecondate le dinamiche di recupero del bosco, indirizzando la ricrescita vegetazionale verso la stabilizzazione di formazioni arbustive ed arboree anche mediante idonee sistemazioni del suolo, protezione dei margini, eliminazione di specie infestanti.
3. Nelle aree agricole di pianura dovrà essere garantita l’efficienza idraulica del sistema di canali per lo scorrimento delle acque meteoriche con operazioni periodiche di manutenzione e la protezione dei margini delle canalizzazioni con impianti erbacei ed arbustivi, potenziando le formazioni esistenti e, dove possibile, ripristinandole.
Nella fascia contigua di m 10 a partire dalle sponde o dal piede esterno dell’argine è vietata l’aratura di profondità superiore a 50 cm. Laddove le canalizzazioni irrigue e di deflusso siano vicine ai percorsi, dovrà essere promossa la realizzazione di siepi e sistemazioni vegetazionali dei canali al fine di creare fasce di dimensioni consistenti ove far sviluppare la vegetazione spontanea.
4. Nelle aree agricole di pianura i filari arborei dovranno essere restaurati e potenziati lungo i percorsi principali di accesso ai campi coltivati ed agli insediamenti isolati, lungo le canalizzazioni agricole. Non è consentita l’eliminazione e la trasformazione degli elementi tradizionali di definizione dello spazio di pertinenza dell’insediamento colonico, in particolare siepi e/o filari di margine. E’ proibito l’inserimento di specie vegetali esotiche.
5. Gli insediamenti sparsi, nell’impossibilità di recapitare in pubblica fognatura le acque nere provenienti dai servizi igienici, dovranno essere dotati di impianto di chiarificazione e dispersione al suolo. Sono ammessi gli impianti di fitodepurazione.
6. Deve essere favorita la realizzazione di nuovi impianti vegetazionali arborei sulle scarpate, nelle fasce di margine dei campi (in particolare quelli che confinano con infrastrutture o con lotti costruiti), nelle aree residuali ed in genere in tutte le porzioni di suolo scarsamente utilizzate dall’attività agricola, inserendo specie appartenenti alle associazioni vegetazionali della pianura (cfr. Catalogo della vegetazione potenziale ).